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| Alle parole della ragazza, lui sembrò riscuotersi dai suoi pensieri e concederle tutte le sue attenzioni. Le si avvicinò, osservandola e studiandola, incuriosito. -E tu chi saresti!?- Chiese con un tono così innocente da ricordare un bambino curioso dinanzi ad una nuova probabile amica. Rain si voltò a guardarlo tralasciando per un attimo quello che stava facendo, il suo sguardo era semi attonito. Lo scrutò per un attimo più da vicino poi scandì quello che stava per dire come se stesse per rivelare un segreto importantissimo. -Io.. sono... colei... alla quale hai rovinato la messa in piega... obbligandomi a correre...- Lo guardò seria, anzi serissima. -E... non so nemmeno perchè ho corso...- Continuò a guardarlo poi gli puntò la spazzola contro. -E quello che deve dire per primo chi è sei tu!- Abbassò la spazzola e si avvicinò ulteriormente al ragazzo assottigliando lo sguardo e sfoderando poi un sorriso beffardo -Avanti... non essere timido... Diversamente dovrò raparti a zero per pareggiare i conti- E nel dire questo, lei potè notare il ragazzo fare un passo indietro, desideroso di preservare la sua indomita chioma dorata. Ma piuttosto che rispondere alla sua domanda, ne pose un altra a sua volta. -Ah e ... perché mi hai seguito!?- Lei riprese a spazzolarsi i capelli -Pensi avrei avuto altra scelta?- Si specchiò sull'acqua poi ripose gli accessori nella borsa. Si guardò intorno -E ora non riesco più ad orientarmi- Il ragazzo sembrava non capire le sue risposte, come se pensasse che fosse stata lei a seguirlo di sua libera scelta, perdendo così l'orientamento. O forse è solo ciò che voleva far credere a lei. -Tutti hanno la facoltà di scegliere, non vedo perché tu dovresti esserne priva. Se era così importante il luogo in cui eri, potevi evitare di seguirmi.- Rain lo guardò, sorrise come avesse avuto davanti un ragazzino -Ci sono cose che scegli...- Si alzò per avvicinarsi al ragazzo nel modo più naturale possibile per osservare meglio il suo viso: ora aveva la certezza che quello che aveva di fronte non era un ragazzino visto che i suoi occhi sembravano quelli di chi aveva visto davvero molto, in più, la stava scrutando come un adulto. -...E cose che ti scelgono.- Si allontanò dandogli le spalle e guardando lo specchio d'acqua lì vicino, si stiracchiò poi si allungò sulle punte dei piedi annusando l'aria che sembrava davvero pura in quel luogo. -Il destino è straordinario- Si voltò di nuovo verso il ragazzo. -Ora resta da capire chi ha scelto e chi è stato scelto... Mister?- Allungò una mano verso il ragazzo come ad incoraggiarlo a finire la frase completandola con il suo nome. -Oh ... Di certo la tua tesi è interessante ...- Le disse pronto in risposta, ignorando la mano tesa e iniziando a girarle intorno. -...e devo anche ammettere che mi farebbe piacere rispondere alla tua richiesta d'informazioni ... se solo potessi farlo.- Le disse sorridendo, quasi la cosa lo divertisse. -Ma in questo caso, per ora...- Disse fermandosi dinanzi a lei nuovamente e porgendole la mano a sua volta. -...Puoi chiamarmi Fato. Non so chi io sia, ma ricordo abbastanza del mio passato per saper di questi luoghi e i suoi abitanti ... E tu, non dovresti farne parte, mi sembra. Quindi sei ...!?- Con le orecchie protese in avanti, Rain lo ascoltò attentamente: aveva trovato un interlocutore interessante e a lei piacevano le cose interessanti. Lo guardò con aria complice e un pò cameratista: per qualche ragione si trovava perfettamente in sintonia con quel ragazzo nonostante non avesse la più pallida idea di chi fosse; probabilmente era la sua vitalità ad aver destato la sua attenzione. Ghignò guardandolo in risposta alla sua provocazione -Se tu sei Fato, io sono Esistenza- iniziò a muovere la coda come un gatto pronto a giocare. -Quindi adesso comincia il divertente.- Aprì la borsa e ne tirò fuori una mela che addentò, poi con la mano libera ne prese un'altra e la lanciò verso Scheggia che la afferro prontamente al volo per poi addentarla prontamente, pronunciando appena un sussurrato. -Grazie- Che praticamente passò inosservato. -In effetti non ne faccio parte... Vengo da terre completamente diverse da queste e...- Richiuse la borsa e cominciò a mangiare. -Se devo essere sincera... il motivo che mi ha condotta qui è... strano... voglio dire... è come se questo posto mi avesse chiamata qui ma non ho idea del perchè- Si guardò intorno. -Per quanto osservi questi panorami, non li sento in alcun modo famigliari eppure...- Ripensò al sogno che in qualche modo l'aveva messa sulla strada per quelle terre, o meglio, aveva convinto Eos ad andarci. Pensando a questo, cercò istintivamente il corvo nei dintorni: lo percepiva ma per qualche strana ragione ancora non si era manifestato. Decise di rendere il ragazzo partecipe, forse Eos avrebbe deciso di fare qualche mossa -Il mio familio si è impuntato per trovare questo posto a tutti i costi.- -OH! Un familio!- Disse in risposta, improvvisamente interessato, come se quasi non avesse udito il resto del discorso. -Anche io ne avevo uno! O almeno era qualcosa di molto simile credo...- Disse, memore di eventi passati che non ben comprendeva, dato lo stato delle cose. Era un gatto, un piccolo gatto dal pelo rosso ... Ricordo di averlo avuto con me in questi luoghi in passato, aveva una passione per i miei mantelli e in qualche modo, ricordo anche di averci parlato ... anche se non ne sono proprio certo. Concluse, un pò incerto. Per qualche strano motivo, sembrava perder tempo, come se si divertisse a deviare la discussione, su qualsiasi altro argomento gli saltasse in mente. Lei sgranò gli occhi quando sentì menzionare un fratello felino -Davvero?- Piegò le orecchie all'indietro nel tipico atteggiamento attento -I gatti dal pelo rosso sono caratterialmente difficili ma di grande personalità- Battè le mani davanti al viso come avesse preso una decisione importante -Devi essere un tipo speciale e fuori dall'ordinario se un gatto di quel tipo ti ha preso in simpatia- Si soffermò a pensare per un attimo al fatto che il ragazzo aveva parlato della bestiola al passato. -Ma... dov'è adesso? La domanda può sembrarti stupida ma quelli come me non possono vivere senza il loro familio, quindi mi viene spontaneo chiedermi dove sia il tuo adesso.- -E questa è una bella domanda!- Rispose prontamente lui. -E mi piacerebbe darti una risposta ma ... sinceramente al momento molti ricordi sono confusi e alcuni passaggi, penso di essermeli persi per strada. La ragazza rimase un attimo perplessa: la persona di fronte a lei soffriva di amnesia... Le venne spontaneo pensare al momento in cui erano corsi via insieme... ricordava perfettamente di aver sentito i passi di più persone... In quel momento Eos comparve tra le fronde degli alberi -Come può un umano aver avuto un familio?-Rain lo osservò per un attimo tentata di chiedergli dove fosse stato fino a quel momento ma alle parole del corvo si voltò di scatto verso il ragazzo -Umano?- Gli prese il viso tra le mani per osservarlo meglio e poterlo guardare dritto negli occhi -Si, sono umano.- Disse loro in risposta, non sorpreso dall'apparizione improvvisa del corvo. Al che Rain realizzò che quella era la verità perchè toccandogli il volto poteva sentire chiaramente il ritmo cardiaco del ragazzo e la temperatura corporea. Questo la lasciò di stucco ... qualcosa non quadrava ... ma prima di tutto ... -Ehi... fammi capire ... da chi fuggivi qualche momento fa?- Lui la guardò, per un attimo confuso. E io che ne so!? Rispose alzando le spalle come a voler confermare le sue parole. Per quel che ricordo, ho recuperato coscienza di me solo dopo esser giunto qui. Sapevo di essere in pericolo e sono scappato, ma non so altro se non quel che posso ricordare del mio passato. -...- -"Stanno arrivando... e per qualche motivo sembrano parecchio alterati"- Rain alzò lo sguardo verso Eos -"Quanti?"- Eos planò verso la ragazza -"Difficile dirlo ma sono sufficienti a farvi venire voglia di correre"-. La ragazza prese i resti delle mele e li lanciò dall'altra sponda del fiume, questo avrebbe concesso loro qualche misero minuto di vantaggio. Si voltò verso il ragazzo guardandolo come si guarderebbe un colpevole. -Ora fai quello che ti dico: cerca nella tua memoria tutto quello che sai di questo luogo e trova in fretta un posto dove non ci possano trovare- Lo prese per mano iniziando a correre senza una meta, semplicemente dalla parte opposta a quella che Eos aveva indicato sotto la dicitura "pericolo in arrivo" -Se questo non è destino ... davvero non so che pensare ... Questo posto è sicuramente strano ... E tu come minimo dovrai prostrarti a chiedermi perdono almeno 100 volte ... Già solo per il fatto di essere umano...- -...Non posso scusarmi solo per essere ciò che sono...- Disse mostrando una "straordinaria" agilità per un essere umano, superando d'improvviso la ragazza e prendendo la guida dello strano terzetto. -... Ma posso provare a portarvi al sicuro...- Così dicendo, la guidò per la foresta, un percorso alquanto preciso rispetto al viaggio precedente e di certo più breve. Quando si fermarono, erano ad un passo dall'uscire dalla boscaglia e ritrovarsi al principio di una nuova radura, una radura nella quale iniziavano a vedersi dei ruderi di una costruzione antica ... e di certo ... più grande di quel che poteva sembrare.
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