<-._.•´¯).:§Lande Immortali§:.(¯`•._.->

La Scacchiera - I Pezzi Pesanti, Il destino che condusse Rain alle terre di Hargor

« Older   Newer »
  Share  
CAT_IMG Posted on 11/12/2013, 11:46     +1   -1
Avatar

Advanced Member
♠♠♠♠♠♠

Group:
Administrator
Posts:
7,860
Reputation:
0
Location:
Marano di Napoli

Status:


BackGround di riferimento: La Schacchiera di Rain

Personaggi partecipanti: Rain, Leon Leonheart.

Trama a cura di Rain.
Supervisionato da Leon Leonheart.
 
website  Top
Rain.
CAT_IMG Posted on 20/12/2013, 19:36     +1   -1




Avevano fatto così tanta strada da aver perso il conto delle notti passate all'addiaccio.
Avevano guardato le mappe di così tante terre da aver ormai perso il senso dell'orientamento: in quel momento anche trovare la via di casa sarebbe stato difficile.
Le foreste che avevano visto iniziavano a sembrare tutte uguali soprattutto considerato che le "visitavano" dopo il calare del sole.


Non sarebbe meglio venirci con la luce?...
Potremmo diventare mira di qualche predatore...


Rain sbuffò mentre continuava a guardare a destra e sinistra

...
Chi è che ha cominciato a rompere dicendo quanto importante fosse trovare la foresta che abbiamo visto in sogno?


Eos non rispose, non solo perchè era concentrato su ogni singolo movimento, ma anche perchè effettivamente la straordinaria idea l'aveva avuta lui.

E poi cosa dovremmo mai trovare?
Chi se ne importa di un qualcosa successo nella dimensione onirica... non eravamo mica noi gli interessati...


Rain iniziava a perdere la pazienza perchè odiava i viaggi a vuoto e le avventure fallimentari e il fatto di essere stanca per quel viaggio senza meta non aiutava di certo.
Si fermò lì dov'era, nel bel mezzo di una foresta sconosciuta e si girò verso Eos


Torniamocene semplicemente a casa... Non mi interessa aiutare nessuno, per di più gente che non conosco...

Si voltò decisa a tornare in qualche modo indietro, ma nel voltarsi notò che gli occhi di Eos erano luminosi e quando erano in quello stato non era un buon segno perchè per quanto fossero simbiotici a volte c'erano cose del suo corvo che non riusciva a comprendere perfettamente e più volte aveva avuto il dubbio che Eos usasse le sue abilità di trickster anche con lei.
Preferì non soffermarsi troppo su quei pensieri quindi tornò sui suoi passi dal momento che una cosa era certa: in quello stato Eos non avrebbe certo fatto marcia indietro.


Ti avviso, questa è l'ultima boscaglia che visitiamo...

Mentre diceva questo vide il corvo planare rapidamente qualche metro più avanti rispetto a lei per posarsi poi dietro una specie di siepe naturale di rovi.
Si diresse verso la stessa direzione convinta di vederlo in fase di caccia ma lo vide smuovere la terra con il becco per tirarne fuori un oggetto luccicante probabilmente di una qualche lega leggera


Ehi... sei mutato in gazza?

Si avvicinò... sembrava un piccolo blasone di quelli che normalmente si utilizzano come chiusura dei mantelli dei nobili militari.
Si chinò, lo ripulì ed effettivamente constatò che quell'oggetto aveva un fregio seppur rovinato dal tempo e consunto dagli agenti atmosferici che dovevano essersi susseguiti.
La carenza di luce non l'aiutava a capire bene cosa raffigurasse così lo portò verso l'alto per aiutarsi con la luce lunare che filtrava tra i rami quando sentì un rumore dietro di loro che la fece sobbalzare


Acc... Beccati...

Infilò in fretta l'oggetto nella sua borsa, poi si rialzò e si voltò lentamente verso la provenienza del rumore, con le orecchie protese in avanti strinse gli occhi per vedere meglio al buio cercando di portarsi lentamente e silenziosamente verso un albero in modo da avere le spalle coperte in caso di attacco.
 
Top
CAT_IMG Posted on 9/1/2014, 22:56     +1   -1
Avatar

Advanced Member
♠♠♠♠♠♠

Group:
Administrator
Posts:
7,860
Reputation:
0
Location:
Marano di Napoli

Status:


Poco tempo prima, a qualche kilometro di distanza ...
Un anomalia si aprì sul limitare della foresta. Essa era luminosa come una stella ed emanava una forza magnetica tale da ispirare, in chi era nei paraggi, una strana attrazione e una misteriosa paura.
Era una frattura nello spazio tempo ed appariva come un vetro frantumato che ruotava intorno ad un nucleo luminoso, nucleo che costituiva il vero passaggio verso l'ignoto.

Tutto era silenzioso nei pressi dell'anomalia che si era aperta da pochi minuti, nulla sembrava capace di turbare la tranquillità di quei luoghi, nulla tranne un ragazzo in fuga da esseri misteriosi.
Il biondino venne fuori dall'anomalia all'improvviso. Imprevisto ed inatteso si ritrovò spaesato quando, guardandosi intorno cercò di riconoscere il luogo e il mondo in cui era capitato, come se non fosse sicuro di quale sarebbe stata la sua meta ma, si tranquillizzo presto quando quel mondo gli parve familiare. Tuttavia non ebbe il tempo di rilassarsi. l'anomalia non era chiusa e presto i suoi inseguitori l'avrebbero raggiunto, così, come guidato dal fato, iniziò la sua corsa nei boschi, non aveva una meta precisa tuttavia sembrava che il suo corpo sapeva dove condurlo.

Mentre l'uomo iniziava la sua corsa, un paio di inseguitori fuoriuscirono dall'anomalia prima che quest'ultima si richiudesse. Come il loro predecessore, parvero spaesati, ma non si soffermarono a lungo sui dettagli di quel luogo. Sapevano dove andare, riuscivano a sentirlo, e per questo si lanciarono all'inseguimento.

... Tornando al Presente ...

I rumori si intensificarono, divennero ben presto i noti rumori di passi rapidi tra le foglie e le fronde del sottobosco, indizzi inequivocabili di un essere in fuga.
Pochi attimi dopo, Rain venne raggiunta dall'uomo in fuga, quest'ultimo sembrò sorpreso ma per nulla stanco per la lunga corsa. Si guardò un attimo in dietro, era pensieroso come se stesse decidendo il da farsi, tuttavia non sembrava una minaccia, l'aura che emanava diffondeva una certa tranquillità nonostante la situazione in cui si trovava e il suo viso serio e innocente ispirava fiducia. Quando si rivoltò verso la ragazza, le stava sorridendo. Con passo rapido le si avvicinò e la superò per continuare la sua corsa ma ... Poco prima di lasciarsela alle spalle le afferrò per un polso tirandosela dietro.
-Corri!- Le disse entusiasta senza aggiungere altro ed evitanto l'albero che la ragazza aveva usato per coprirsi le spalle. Non le lasciò scelta e per diversi minuti la portò in giro per la foresta senza darle una spiegazione su chi fosse e sul perché stessero scappando. Alla fine, arrivarono ad una radura, essa era attraversata da un piccolo ruscello d'acqua limpida e fresca, un tronco caduto fungeva da panchina accanto ad esso. Dietro la panchina naturale, sul limitare della radura vi erano solo un paio di file d'alberi poi un dislivello nel terreno creava un rialzo tale da considerarsi una collina, con tanto d'ingresso ad una piccola camera cavernosa capace di opsitare un paio di persone. Li, l'uomo si fermò e lasciò andare la ragazza. -Forse ... Possiamo prenderci una piccola pausa.- Nel dirlo si guardò intorno dimenticandosi di lei e tornando con la mente al passato ... c'era stato un tempo in cui quel luogo gli era molto familiare e spesso vi era andato per svago facendo varie conoscenze, come un buon vecchio amico o una familiare perduta ed una volta perfino un perfido ma simpatico gatto rosso. L'uomo si avvicinò al ruscello ricordando il passato e ricordando che quello era anche il luogo dove una parte di se affermò la propria indipendenza. Si perse nei suoi pensieri mentre si rivedeva dinanzi agli occhi una vita passata che credeva oramai persa, erano secoli che mancava da quei luoghi ...
 
website  Top
Rain.
CAT_IMG Posted on 10/1/2014, 01:21     +1   -1




Fu mentre cercava di proteggersi da un eventuale attacco che lo vide.
Sentì i passi rapidi, anzi rapidissimi, arrivare verso la sua posizione e si rese conto che erano i passi di più persone ma davanti a lei si parò un individuo soltanto... o meglio: sfrecciò.
Facendo uno più uno decise che la cosa più logica era che la "scheggia" fosse inseguita, se per motivi positivi o negativi... bè questo lo avrebbe capito dopo... forse.
Nel pochissimo tempo che intercorse tra la comparsa di Scheggia e gli avvenimenti successivi fu certa di una cosa: non solo amava correre tanto da sorridere mentre lo faceva ma per qualche motivo era sicura che Scheggia fosse "il buono inseguito dai cattivi" e non viceversa.
Se così non fosse stato ne avrebbe pagate le conseguenze ma obiettivamente era meglio per lei pensarla così visto che ormai sarebbe stata coinvolta nella fuga: ne fu sicura da quando lo vide sorridere.
Lo sentì, infatti, esortarla a correre e non ebbe il tempo di dare un parere a riguardo che già stava correndo fissando la mano che la stava tenendo per un polso, ringhiò leggermente

Ehi tu! Ti sembro una borsa?

Dopo diversi minuti, nei quali era certa aver colto il divertimento della situazione da parte di Scheggia, arrivarono ad una radura dove quest'ultimo decise finalmente di prendere una pausa: ora era certa di poter capire perfettamente cosa prova una trolley in viaggio.
Dopo essersi guardata il polso e aver tirato un'occhiata di rancore verso Scheggia, spostò la sua attenzione sul luogo in cui erano finiti: sembrava una sorta di "rifugio" e sembrava anche che fosse particolarmente caro al ragazzo.
Ora che lo guardava bene sembrava essere piuttosto giovane ma lo sguardo di malinconia che notava riflesso nel ruscello tradiva un'età probabilmente decisamente più matura di quella che dimostrava.
Si accorse che qualcosa aveva portato via la mente dell'uomo e pensò che fosse meglio riportarlo al presente.


Cough, cough

Lo guardò di sottecchi con fare inquisitore e le braccia conserte, fece oscillare la coda poi si portò verso il ruscello vicino al maratoneta e si guardò riflessa...
Aveva i capelli arruffati e qualche foglia come decorazione sulla testa.
La sua espressione cambiò, si voltò verso Scheggia indicando il riflesso nell'acqua e con tono asciutto disse


Come minimo mi aspetto che ora TU abbia una gran voglia di parlare di te stesso e dirmi qualcosa di così interessante da farmi dimenticare lo stato pietoso dei miei capelli...

Sorrise come un gatto sorriderebbe ad un topo, si sedette sulle ginocchia e prese, dalla borsa, l'astuccio nel quale teneva gli accessori per i capelli iniziando a spazzolarli per ridarsi un contegno.
Sentì Eos nei paraggi, per qualche motivo non si era ancora mostrato al corridore eppure non le sembrava che l'aura del ragazzo fosse ostile...
 
Top
CAT_IMG Posted on 21/1/2014, 21:19     +1   -1
Avatar

Advanced Member
♠♠♠♠♠♠

Group:
Administrator
Posts:
7,860
Reputation:
0
Location:
Marano di Napoli

Status:


Alle parole della ragazza, lui sembrò riscuotersi dai suoi pensieri e concederle tutte le sue attenzioni. Le si avvicinò, osservandola e studiandola, incuriosito. -E tu chi saresti!?- Chiese con un tono così innocente da ricordare un bambino curioso dinanzi ad una nuova probabile amica. Rain si voltò a guardarlo tralasciando per un attimo quello che stava facendo, il suo sguardo era semi attonito. Lo scrutò per un attimo più da vicino poi scandì quello che stava per dire come se stesse per rivelare un segreto importantissimo. -Io.. sono... colei... alla quale hai rovinato la messa in piega... obbligandomi a correre...- Lo guardò seria, anzi serissima. -E... non so nemmeno perchè ho corso...- Continuò a guardarlo poi gli puntò la spazzola contro. -E quello che deve dire per primo chi è sei tu!- Abbassò la spazzola e si avvicinò ulteriormente al ragazzo assottigliando lo sguardo e sfoderando poi un sorriso beffardo -Avanti... non essere timido... Diversamente dovrò raparti a zero per pareggiare i conti- E nel dire questo, lei potè notare il ragazzo fare un passo indietro, desideroso di preservare la sua indomita chioma dorata. Ma piuttosto che rispondere alla sua domanda, ne pose un altra a sua volta. -Ah e ... perché mi hai seguito!?- Lei riprese a spazzolarsi i capelli -Pensi avrei avuto altra scelta?- Si specchiò sull'acqua poi ripose gli accessori nella borsa. Si guardò intorno -E ora non riesco più ad orientarmi- Il ragazzo sembrava non capire le sue risposte, come se pensasse che fosse stata lei a seguirlo di sua libera scelta, perdendo così l'orientamento. O forse è solo ciò che voleva far credere a lei. -Tutti hanno la facoltà di scegliere, non vedo perché tu dovresti esserne priva. Se era così importante il luogo in cui eri, potevi evitare di seguirmi.- Rain lo guardò, sorrise come avesse avuto davanti un ragazzino -Ci sono cose che scegli...- Si alzò per avvicinarsi al ragazzo nel modo più naturale possibile per osservare meglio il suo viso: ora aveva la certezza che quello che aveva di fronte non era un ragazzino visto che i suoi occhi sembravano quelli di chi aveva visto davvero molto, in più, la stava scrutando come un adulto. -...E cose che ti scelgono.- Si allontanò dandogli le spalle e guardando lo specchio d'acqua lì vicino, si stiracchiò poi si allungò sulle punte dei piedi annusando l'aria che sembrava davvero pura in quel luogo. -Il destino è straordinario- Si voltò di nuovo verso il ragazzo. -Ora resta da capire chi ha scelto e chi è stato scelto... Mister?- Allungò una mano verso il ragazzo come ad incoraggiarlo a finire la frase completandola con il suo nome. -Oh ... Di certo la tua tesi è interessante ...- Le disse pronto in risposta, ignorando la mano tesa e iniziando a girarle intorno. -...e devo anche ammettere che mi farebbe piacere rispondere alla tua richiesta d'informazioni ... se solo potessi farlo.- Le disse sorridendo, quasi la cosa lo divertisse. -Ma in questo caso, per ora...- Disse fermandosi dinanzi a lei nuovamente e porgendole la mano a sua volta. -...Puoi chiamarmi Fato. Non so chi io sia, ma ricordo abbastanza del mio passato per saper di questi luoghi e i suoi abitanti ... E tu, non dovresti farne parte, mi sembra. Quindi sei ...!?- Con le orecchie protese in avanti, Rain lo ascoltò attentamente: aveva trovato un interlocutore interessante e a lei piacevano le cose interessanti. Lo guardò con aria complice e un pò cameratista: per qualche ragione si trovava perfettamente in sintonia con quel ragazzo nonostante non avesse la più pallida idea di chi fosse; probabilmente era la sua vitalità ad aver destato la sua attenzione.
Ghignò guardandolo in risposta alla sua provocazione -Se tu sei Fato, io sono Esistenza- iniziò a muovere la coda come un gatto pronto a giocare. -Quindi adesso comincia il divertente.- Aprì la borsa e ne tirò fuori una mela che addentò, poi con la mano libera ne prese un'altra e la lanciò verso Scheggia che la afferro prontamente al volo per poi addentarla prontamente, pronunciando appena un sussurrato. -Grazie- Che praticamente passò inosservato. -In effetti non ne faccio parte... Vengo da terre completamente diverse da queste e...- Richiuse la borsa e cominciò a mangiare. -Se devo essere sincera... il motivo che mi ha condotta qui è... strano... voglio dire... è come se questo posto mi avesse chiamata qui ma non ho idea del perchè- Si guardò intorno. -Per quanto osservi questi panorami, non li sento in alcun modo famigliari eppure...- Ripensò al sogno che in qualche modo l'aveva messa sulla strada per quelle terre, o meglio, aveva convinto Eos ad andarci. Pensando a questo, cercò istintivamente il corvo nei dintorni: lo percepiva ma per qualche strana ragione ancora non si era manifestato. Decise di rendere il ragazzo partecipe, forse Eos avrebbe deciso di fare qualche mossa -Il mio familio si è impuntato per trovare questo posto a tutti i costi.- -OH! Un familio!- Disse in risposta, improvvisamente interessato, come se quasi non avesse udito il resto del discorso. -Anche io ne avevo uno! O almeno era qualcosa di molto simile credo...- Disse, memore di eventi passati che non ben comprendeva, dato lo stato delle cose. Era un gatto, un piccolo gatto dal pelo rosso ... Ricordo di averlo avuto con me in questi luoghi in passato, aveva una passione per i miei mantelli e in qualche modo, ricordo anche di averci parlato ... anche se non ne sono proprio certo. Concluse, un pò incerto. Per qualche strano motivo, sembrava perder tempo, come se si divertisse a deviare la discussione, su qualsiasi altro argomento gli saltasse in mente. Lei sgranò gli occhi quando sentì menzionare un fratello felino -Davvero?- Piegò le orecchie all'indietro nel tipico atteggiamento attento -I gatti dal pelo rosso sono caratterialmente difficili ma di grande personalità- Battè le mani davanti al viso come avesse preso una decisione importante -Devi essere un tipo speciale e fuori dall'ordinario se un gatto di quel tipo ti ha preso in simpatia- Si soffermò a pensare per un attimo al fatto che il ragazzo aveva parlato della bestiola al passato. -Ma... dov'è adesso? La domanda può sembrarti stupida ma quelli come me non possono vivere senza il loro familio, quindi mi viene spontaneo chiedermi dove sia il tuo adesso.- -E questa è una bella domanda!- Rispose prontamente lui. -E mi piacerebbe darti una risposta ma ... sinceramente al momento molti ricordi sono confusi e alcuni passaggi, penso di essermeli persi per strada. La ragazza rimase un attimo perplessa: la persona di fronte a lei soffriva di amnesia... Le venne spontaneo pensare al momento in cui erano corsi via insieme... ricordava perfettamente di aver sentito i passi di più persone... In quel momento Eos comparve tra le fronde degli alberi -Come può un umano aver avuto un familio?-Rain lo osservò per un attimo tentata di chiedergli dove fosse stato fino a quel momento ma alle parole del corvo si voltò di scatto verso il ragazzo -Umano?- Gli prese il viso tra le mani per osservarlo meglio e poterlo guardare dritto negli occhi -Si, sono umano.- Disse loro in risposta, non sorpreso dall'apparizione improvvisa del corvo. Al che Rain realizzò che quella era la verità perchè toccandogli il volto poteva sentire chiaramente il ritmo cardiaco del ragazzo e la temperatura corporea. Questo la lasciò di stucco ... qualcosa non quadrava ... ma prima di tutto ... -Ehi... fammi capire ... da chi fuggivi qualche momento fa?- Lui la guardò, per un attimo confuso. E io che ne so!? Rispose alzando le spalle come a voler confermare le sue parole. Per quel che ricordo, ho recuperato coscienza di me solo dopo esser giunto qui. Sapevo di essere in pericolo e sono scappato, ma non so altro se non quel che posso ricordare del mio passato. -...- -"Stanno arrivando... e per qualche motivo sembrano parecchio alterati"- Rain alzò lo sguardo verso Eos -"Quanti?"- Eos planò verso la ragazza -"Difficile dirlo ma sono sufficienti a farvi venire voglia di correre"-. La ragazza prese i resti delle mele e li lanciò dall'altra sponda del fiume, questo avrebbe concesso loro qualche misero minuto di vantaggio. Si voltò verso il ragazzo guardandolo come si guarderebbe un colpevole. -Ora fai quello che ti dico: cerca nella tua memoria tutto quello che sai di questo luogo e trova in fretta un posto dove non ci possano trovare- Lo prese per mano iniziando a correre senza una meta, semplicemente dalla parte opposta a quella che Eos aveva indicato sotto la dicitura "pericolo in arrivo" -Se questo non è destino ... davvero non so che pensare ... Questo posto è sicuramente strano ... E tu come minimo dovrai prostrarti a chiedermi perdono almeno 100 volte ... Già solo per il fatto di essere umano...- -...Non posso scusarmi solo per essere ciò che sono...- Disse mostrando una "straordinaria" agilità per un essere umano, superando d'improvviso la ragazza e prendendo la guida dello strano terzetto. -... Ma posso provare a portarvi al sicuro...- Così dicendo, la guidò per la foresta, un percorso alquanto preciso rispetto al viaggio precedente e di certo più breve. Quando si fermarono, erano ad un passo dall'uscire dalla boscaglia e ritrovarsi al principio di una nuova radura, una radura nella quale iniziavano a vedersi dei ruderi di una costruzione antica ... e di certo ... più grande di quel che poteva sembrare.
 
website  Top
Rain.
CAT_IMG Posted on 22/1/2014, 17:52     +1   -1




Guardò quei ruderi, pensando fino a che punto potevano essere sicuri ma sembrava che Scheggia li conoscesse bene e non è che ci fosse molto tempo per ponderare una scelta.
Decise rapidamente che "i ruderi sono meglio" e vi si addentrò sempre tenendo il ragazzo per mano.
Si fermarono a riprendere fiato dentro quello che un tempo doveva essere qualcosa di simile ad un salotto, si accucciò a terra per riordinare forze e pensieri: per fortuna Scheggia era agile e un pò troppo resistente per essere un umano ma non gli diede peso al momento.
Si rialzò, osservò il ragazzo per un attimo e nuovamente qualcosa le parve strano: non dava segni di affaticamento fisico e il battito cardiaco era molto meno accelerato di un umano comune.
Decise che poteva anche passare sopra alla qualsivoglia natura di Scheggia ma c'era un problema che non poteva accantonare: Scheggia poteva morire.
Questo era un grande problema perchè implicava un discreto impegno da parte della ragazza nel mantenere alto lo stato di "conservazione" del mortale e a Rain i rapporti sociali piacevano come agli elefanti piacciono i topi.
Scrutò la stanza in cui erano finiti camminando lentamente


Cos'era questo posto?

Prima ancora di poter sentire la risposta del ragazzo, Rain avvertì il pavimento vibrare dapprima "dolcemente" poi sempre più forte fino a vedere chiaramente il suolo frantumarsi per aprirsi diventando un'enorme voragine che aveva tutta l'intenzione di voler inghiottire...... Scheggia!.

Ehi!

Rain sapeva solo una cosa in quel momento: non ce l'avrebbe fatta a saltare via portandosi il mortale appresso ma non poteva nemmeno lasciarlo lì visto che per qualche motivo sembrava che entrambi, messi insieme, diventassero una fonte reciproca di "attività anomale".
Decise che prevenire era meglio che curare quindi lanciò Pelle d'Acciaio su tutti, Eos compreso e si protese prendendo nuovamente Scheggia per mano e uscendo il più velocemente possibile dalla stanza.


Di una cosa possiamo essere certi: non sarà la noia ad ucciderci!
 
Top
CAT_IMG Posted on 24/1/2014, 21:12     +1   -1
Avatar

Advanced Member
♠♠♠♠♠♠

Group:
Administrator
Posts:
7,860
Reputation:
0
Location:
Marano di Napoli

Status:


In quel momento, nel mentre della corsa verso l'uscita, il pavimento sotto i piedi di Leon venne meno e lui si ritrovo improvvisamente a cadere nel vuoto. Sarebbe caduto da solo e la ragazza avrebbe potuto salvarsi ma, purtroppo per lei, si stavano tenendo per mano in quel momento e quindi si ritrovò trascinata giù insieme al ragazzo. Neanche lasciare la presa sarebbe servito dato che, quando l'azione fu possibile, era troppo tardi per attuarla dato che il pavimento, in quel momento stava crollando anche sotto i suoi piedi.

... La caduta fu lunga e apparentemente interminabile ...

Alcuni minuti dopo, la ragazza si rialzò tra le macerie del pavimento crollato, nulla l'aveva colpita se non qualche piccolo ciottolo inoffensivo e una marea di polvere dei vari materiali frantumati. Intorno a lei tutto era avvolto dalle tenebre tranne il cono di luce che li aveva seguiti dalla sala al piano di sopra. Nella penombra creatasi tra il cono di luce e l'oscurità poteva intravedere il luogo in cui si trovava, sembrava un corridoio, un lungo e interminabile corridoio, spoglio di qualunque ornamento ma ricco di aperture regolari su entrambi i lati, tra ogni apertura, inoltre, vi era una torcia spenta. Avvicinandosi alla prima di esse, Rain avrebbe potuto notare che si trovava in una segreta e le varie aperture, non erano altro che gli ingressi a varie celle di detenzione.
Ma ciò che pià l'avrebbe turbata era la totale assenza di Leon, che caduto solo pochi attimi prima di lei, sarebbe dovuto essere al suo fianco o almeno, sotto di lei.
 
website  Top
Rain.
CAT_IMG Posted on 1/2/2014, 17:56     +1   -1




Era ancora frastornata a causa della caduta, si rialzò lentamente sentendosi dolorante un pò ovunque, si toccò la nuca con una mano quasi volesse constatare che il suo prezioso cervello fosse ancora integro; visto che sapeva che la sua abilità di protezione avrebbe attutito i danni ricevuti, era certa di non avere fratture gravi in altre parti.
Si guardò intorno


Scheggia, sei morto?

Non sentendo risposta, iniziò a vagare con lo sguardo e si rese conto che...
Scheggia non c'era.
Non c'era nemmeno il suo cadavere o qualche resto... nulla.
Si accorse che la sua borsa si era aperta e parte del contenuto era fuoriuscito. Si chinò a raccogliere gli oggetti che ripose meticolosamente nella borsa, tranne uno, il piccolo blasone che aveva trovato nella foresta, che senza un motivo particolare decise di mettere in tasca.
Il luogo in cui si trovava era decisamente poco allegro, sentiva l'odore di vecchio quindi fu certa di trovarsi in un settore sotterraneo di quella che doveva essere una costruzione ormai in rovina, una sorta di ultimo miglio.
Decise di continuare verso la direzione che avrebbe potuto portarla fuori per logica o almeno al livello superiore nel tentativo di trovare Scheggia, quantomeno per potergli dare la giusta sepoltura, poi ebbe una visione, fu una frazione di secondo: vide una figura probabilmente maschile dentro... una specie di caserma... o un maniero... Si appoggiò al muro tenendosi la testa.
Probabilmente non era una visione reale perchè il maniero era in ottimo stato mentre quello in cui erano entrati lei e Scheggia era praticamente fatiscente.
Ma era un'altra la cosa che non quadrava.
Erano gli occhi di Eos.
 
Top
CAT_IMG Posted on 2/2/2014, 12:16     +1   -1
Avatar

Advanced Member
♠♠♠♠♠♠

Group:
Administrator
Posts:
7,860
Reputation:
0
Location:
Marano di Napoli

Status:


Il rumore di passi annunciò l'avvicinarsi di qualcuno. Proveniva dalla direzione opposta a quella che Rain avrebbe voluto intraprendere. Era un suono calmo e regolare di chi si muove in assoluta calma, certo del proprio cammino.
Ci volle poco perché rientrasse nel cono di luce del baratro che Leon e Rain avevano creato, ma fu un tempo comunque sufficiente a farle sperare che Leon, salvatosi, l'avesse oramai raggiunta.
Magari era restata svenuta per un tempo indefinito dalle sembianze di un solo attimo e Leon era andato a cercare aiuto, o magari una via d'uscita. Magari non sapeva come aiutarla diversamente, dopotutto, era solo umano.

Ma ... quando l'essere si rivelò, Rain potè notare che non si trattava di Leon.
L'individuo, sembrava umano ma aveva un aura minacciosa nonostante l'apparisse indifeso quanto Leon. L'uomo rispetto a Leon era di una decina di centimetri, aveva le spalle più larghe ed una massa muscolare più definita e sviluppata. Aveva i capelli rossi, folti e lunghi fino al fondo schiena e gli occhi erano di un intenso e oscuro color cremisi.
In pratica, di Leon non aveva proprio nulla se non fosse stato per gli abiti, identici in tutto e per tutto e che su di lui, calzavano più stretti ed aderenti, come se fossero stati fatti per un altra persona.

-Hei ragazzina, quel pollo ha qualcosa di strano non pensi!?- Le disse con fare sprezzante ed una tonalità arrogante e fin troppo sicuro di se. -Sarebbe il caso di tenertelo a distanza ... Magari potremmo farlo arrosto.- Mentre parlava, la ragazza poteva notare che dalla sua perfetta dentatura da umano, i canini sporgevano in modo insolito, come se fossero un pò più lunghi del normale e predisposti a funzioni aggiuntive.
 
website  Top
Rain.
CAT_IMG Posted on 3/2/2014, 18:15     +1   -1




Eos sembrò ridestarsi dallo stato di trance o presunto tale nel quale sembrava essere caduto.

Craaaa

I suoi occhi, fino ad un attimo prima accesi come pietre preziose dello stesso colore del sangue, tornarono normali.
Aprì le ali e planò sulla spalla di Rain tentando invano di nascondersi sotto alcune delle lunghe e bionde ciocche della ragazza.
Rain rimase un momento interdetta dal comportamento del suo corvo, ma in quel momento c'era ben altro al quale doveva prestare attenzione.
Parecchia attenzione.
Davanti a lei un individuo dall'aria piuttosto sicura di sè stava facendo il suo ingresso.
Le sue fattezze le ricordavano Scheggia ma era certa che non fosse lui: prima di tutto perchè Scheggia era umano e soprattutto biondo, mentre costui aveva capelli ed occhi rossi.
A Goguryeo, la terra di origine della Fey'ri, i soggetti con i capelli e gli occhi rossi erano demoni o in qualche modo imparentati con essi, quindi colui che ora le stava davanti, che fosse vero o no, per lei era sicuramente qualcuno o qualcosa ben lontano dai monaci e dal Dalai Lama.
Pensò che Scheggia aveva la sfiga di essere umano ma tutto sommato si salvava con i suoi parenti.
C'era solo un problema: le intenzioni del personaggio appena giunto.
Provò a estendere i sensi ma non era possibile recepire nulla da lui. Sapeva che non sempre i demoni erano i cattivi di turno visto che di fondo erano più che altro menefreghisti ma non era completamente da escludere la possibilità di incontrarne uno con una qualche noiosissima e problematica smania di potere.
Le restava un solo criterio applicabile: il senso pratico.
Osservò i lineamenti della creatura davanti a lei, poi tentò di trarre qualche informazione dalle vesti che portava.
Corrugò la fronte: forse nella famiglia di Scheggia avevano delle divise... perchè le vesti sembravano proprio identiche a quelle che portava Scheggia.... Ma infeltrite...
Quando sentì la proposta della creatura relativa allo stuzzichino di metà pomeriggio, tese inconsciamente le orecchie in avanti e drizzò la coda


Ehi! Ti resterebbe sullo stomaco di sicuro!

Dalla sua posizione si mise con le braccia conserte ad osservare l'individuo senza il minimo segno di cedimento.

Credo sia arrivato il momento per te di prendere atto della tua età e di fartene una ragione: quegli abiti sono un pò piccini per te, nonno
E non so come usa da voi, ma nella mia terra i maschi devono tenere i capelli raccolti


Fece un leggero cenno verso il posto dal quale lei e Scheggia erano "entrati" nel maniero

C'era un umano con me... a meno che tu non l'abbia fatto fuori per brama di possesso verso i suoi abiti, potresti ridarmelo indietro?
Forse siete parenti visto che per qualche ragione tu sembri la sua versione stagionata, quindi ti sarei davvero grata se me lo restituissi.
Vanno bene anche i resti, si merita una sepoltura dignitosa.
 
Top
CAT_IMG Posted on 12/2/2014, 11:06     +1   -1
Avatar

Advanced Member
♠♠♠♠♠♠

Group:
Administrator
Posts:
7,860
Reputation:
0
Location:
Marano di Napoli

Status:


L'uomo scoppio in una sonora risata. Le parole della ragazza sembravano averlo divertito tanto quanto la più comica delle barzellette. -Umano quello la eh!? ...tsk... Diciamo che al momento non è disponibile.- Le disse in risposta quando le risare ti placarono. -Inutile cercarlo. Non lo troverai in giro, ma puoi star tranquilla, non c'è cadavere da seppellire.- Concluse ignorando la supposizione di parentela, forse perché lo infastidiva o forse voleva semplicemente non darne conferma esplicita alla ragazza. -Piuttosto, quel tuo piccione indigesto li. Che stava combinando!? ... Non mi piacciono i tipi come lui.
 
website  Top
Rain.
CAT_IMG Posted on 12/2/2014, 18:09     +1   -1




Eos osservò l'uomo molto bene prima di muoversi.
Prima ancora che Rain potesse rispondere, il corvo planò e velocemente trafugò il piccolo blasone che avevano trovato nel bosco e che Rain aveva riposto in tasca dopo la caduta.
Lo lanciò verso l'uomo che, a suo avviso, stava parlando troppo e tentò di mantenere un tono innocente nel trovare una giustificazione


Noi... stiamo cercando il proprietario di questo oggetto...

Rain osservò la scena mentre metabolizzava le parole del capellone davanti a lei

"Non lo troverò in giro?..."

Riflettè per un attimo poi la sua espressione cambiò da pensierosa a furente

Ehi tu!! Stai dicendo che Scheggia si è dileguato incurante di me ed Eos?

Rizzò coda e orecchie nel più classico dei comportamenti felini, si avvicinò all'uomo con espressione demoniaca

Ci sarà un cadavere... lascia che io lo trovi...

Lo osservò con lo sguardo e il ghigno di un gatto matto

Portami da lui...

A quel punto Eos si intromise con un tono un pò diverso dal solito

Riconosci quel blasone?

Rain si voltò verso il suo corvo che stava volando in cerca di una posizione che gli permettesse di vedere il volto dell'uomo.
Gli occhi di Eos erano accesi.
Lei scostò lo sguardo dal corvo perchè l'uomo non si accorgesse del suo disappunto verso il suo familio e soprattutto del repentino senso di fastidio che la stava invadendo.
Sentiva che Eos sapeva.
Ma non riusciva a frugare nella sua anima.
Ci stava provando ma il corvo rimandava soltanto immagini di enormi portoni chiusi.
Chinò lo sguardo e chiuse gli occhi per poi riaprirli: ora che stava fissando il vuoto comunicando con il corvo, erano accesi come due soli nel cielo d'estate.
Sentiva il suo marchio pulsare come stesse per lacerarle la pelle, come volesse... strapparsi.


"E tu?...
Tu lo riconosci quel blasone?"


Eos non rispose.
In quel momento gli interessava la risposta dell'uomo più di qualunque altro suono.
E questo... a Rain non piacque.
 
Top
CAT_IMG Posted on 12/2/2014, 19:43     +1   -1
Avatar

Advanced Member
♠♠♠♠♠♠

Group:
Administrator
Posts:
7,860
Reputation:
0
Location:
Marano di Napoli

Status:


Afferrò il blasone al volo e lo osservò per un solo attimo ma ignorò le parole del corvo, quasi non fosse degno delle sue attenzioni. Piuttosto si interessò alla ragazza che, con le sue reazioni, sembrava essere il tipo di ragazza che meglio lo intrattenevano in situazioni del genere. -E' un modo interessante di interpretare la situazione, se mai lo rivedrai, rinfacciaglielo pure. Sarà divertente vedere come reagirà.- Le disse divertito in risposta. -Ma è inutile insistere sulla ricerca del suo cadavere. Non lo troverai e perderemo solo tempo. Poi ... se vuoi proseguire da sola. Fa pure ma...- Ma le parole dell'uomo vennero interrotte dalla cornacchia che pretendeva le sue attenzioni. Così, Dark diede un altra occhiata al blasone che aveva tra le mani, poi se lo mise in tasca, come se fosse una sua proprietà. -Sei un esserino insistente tu eh!? ... Potrei conoscerlo, ma non so se ho voglia di parlarti dei morti. Sono un argomento alquanto noioso.
 
website  Top
Rain.
CAT_IMG Posted on 12/2/2014, 20:55     +1   -1




Morti.
Quella parola la riportò alla normalità.
Si voltò di scatto verso l'uomo guardandolo con occhi sgranati.
La reazione di Eos fu simile


Morti?
Morti?


Rain ripensò al sogno che l'aveva condotta lì, i protagonisti di quella scena erano dunque morti?
In effetti non ci aveva pensato in quei termini: pensava fosse una sorta di comunicazione dimensionale con un qualcuno che nemmeno conosceva ma forse... poteva essere un qualcosa avvenuto in un tempo differente?
Sorrise istericamente a quel pensiero perchè se fosse stato così... allora da ridere non c'era niente...
Se si fosse trattato di uno stralcio temporale differente dal suo allora... il motivo per cui Eos aveva tanto insistito nel cercare il luogo del sogno era decisamente differente da quello che aveva creduto in precedenza... o che lui le aveva fatto credere....
In quel caso probabilmente Eos sapeva perfettamente chi erano quelle persone ma aveva accuratamente fatto in modo di far finta di niente e quindi aveva un motivo per voler andare in quei luoghi.
Sentì una vena di rabbia mista alla fastidiosa sensazione di panico sprigionarsi nel suo corpo e la parte che più la faceva arrabbiare era che quelle sensazioni non potevano essere nascoste ad Eos.
Per un attimo si chiese "cosa" era il suo familio ma ricacciò indietro quel pensiero come spesso aveva fatto anche da bambina.
Afferrò l'uomo per la manica come a volerlo trattenere, lo guardò con una chiara espressione mista tra il disperato e il furibondo.
Furibondo perchè avrebbe voluto chiedere di più ma facendolo Eos si sarebbe nascosto dietro di lei per ottenere quello che voleva.
O almeno era quello che stava iniziando a pensare.
Ed era pericoloso.
Stava iniziando a dubitare.
Ecco perchè era anche disperata, perchè dubitava di qualcosa che era legato a lei in maniera indissolubile.
Chinò lo sguardo dopo aver messo il broncio, si morse un labbro poi tornò a guardare il capellone


Quando? Quando sono morti?

Eos dal canto suo aveva percepito buona parte dei turbamenti di Rain, si rivolse all'uomo avendo capito che sarebbe stato un osso duro visto che probabilmente aveva intuito cosa c'era dietro al suo ruolo di familio ma al tempo stesso aveva messo a fuoco il fatto che sapeva.
Tralasciò volutamente il sarcasmo del demone


Stai dicendo che la persona che possedeva quel blasone è morta?

Rain non si voltò ma focalizzò il suo familio, strinse gli occhi mentre pensava che le persone nel suo sogno erano due ma Eos sembrava interessato ad una soltanto... quindi era palesato: lui sapeva.
E lei era stata raggirata.
Tirò con forza la manica dell'uomo per richiamare la sua attenzione, lo guardò sorridente quasi fosse stata una bambina angelica


Conoscete Scheggia molto bene, siete parenti?

Poi si voltò in direzione del corvo sorridendogli maligna, forte del fatto che l'uomo non poteva vedere.
 
Top
CAT_IMG Posted on 13/2/2014, 15:09     +1   -1
Avatar

Advanced Member
♠♠♠♠♠♠

Group:
Administrator
Posts:
7,860
Reputation:
0
Location:
Marano di Napoli

Status:


Senti cornacchia. Se non vuoi finire cotta al forno con patate, vedi di non farmi diventare ripetitivo. Disse minaccioso, rivolgendosi al pennuto. Questa storia risale a circa 50 anni fa. E' più o meno da allora che nessuno sa più nulla di quella tizia in ros... La ragazza in quel momento gli strattono la manica del braccio destro, quasi fosse una bambina che cerca l'attenzione di un genitore. L'uomo non riuscì a non sorridere della bizzarra scena che, come sempre, da quando si era risvegliato, sembrava divertirlo. Poggiò una mano sul capo della ragazza, accarezzandola proprio come fosse stata una bambina. Ciò che mi lega al tuo "scheggia" non è un grado di parentela, ma un qualcosa di diverso. Tuttavia, puoi considerarmi il suo gemello. Direi che per te è la definizione più semplice da comprendere e che meglio descrive la situazione attuale. Non aggiunse altro e sembrava molto ben intenzionato a non riprendere la discussione precedente. Probabilmente, aspettava una reazione della cornacchia così da poter mantener fede alle sue precedenti parole.
 
website  Top
19 replies since 11/12/2013, 11:46   151 views
  Share